mercoledì 2 luglio 2014

Il déjà vu sulla scuola del governo Renzi

L'incompetente ministro della pubblica istruzione, un relitto montiano che come tutti quelli che appartenevano al partito di Monti ha fatto solo danni agli italiani, ha partorito il déjà vu. Questo ministro che evidentemente non ha mai lavorato tanto, provenendo dalle baronie universitarie, non sa, perché ignorante o "populista", che un docente della scuola pubblica non è un dipendente comunale che svolge un orario di 36 ore; ha cioè a che fare con complesse relazioni multiple che riguardano anche più di 225 alunni a settimana, non a caso l'OMS definisce la nostra professione come ad altissimo tasso d'esaurimento nervoso. È anche per questo, ma non solo, che in tutto il mondo occidentale un insegnante lavora al massimo, ripeto al massimo, perché la media europea si attesta attorno le 18 ore,  24/26 ore alla settimana. Il docente occupa il suo tempo libero a studiare e ad aggiornarsi.  Lavorare 36 ore a settimana con gli alunni è materialmente impossibile per un insegnante. Dare in mano ai dirigenti scolastici questa opzione, significa scatenare un conflitto permanente nella scuola che ne abbasserebbe i risultati. Se questo è il topolino partorito da Renzi c'è d'aspettarsi un autunno caldo, molto caldo!

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