venerdì 21 dicembre 2012

Docenti laureati nella scuola primaria

Il problema dei docenti laureati nella scuola primaria non riguarda solo quelli laureati in scienze della formazione primaria, né è solo una questione di salario; nella scuola primaria molti docenti sono laureati in lingue od in altre discipline - personalmente sono laureato in ingegneria con laurea senior e non sono l'unico nella mia regione - quindi avrebbero diritto ad una progressione di carriera. C'è anche il problema del l'equiparazione dell'orario alle 18 ore, così come i colleghi della scuola secondaria di primo grado, nella quale ci sono anche docenti solamente diplomati. Questo dovrà essere un punto fondamentale di trattativa per il prossimo CCNL e tutte le sigle sindacali dovranno tenerne debito conto. È sciocco farne una questione corporativa, legata solo al possesso della laurea: dato che i docenti della scuola primaria possono entrare solo in possesso della laurea e che la scuola primaria fa parte del Primo Ciclo assieme alla secondaria di primo grado, i docenti della scuola primaria debbono avere stesso orario e stessa retribuzione degli altri colleghi della secondaria.

ing. Andrea Principi

sabato 26 maggio 2012

Il duro mestiere del docente

Il lavoro di noi insegnanti è divenuto sempre più difficile e complicato. I rappresentanti politici si sono contraddistinti - soprattutto gli ultimi - per una gara all'umiliazione dell'insegnante, sotto tutti i punti di vista. Ci hanno bloccato gli scatti d'anzianità, unica forma di progressione di carriera, hanno dato super poteri ai cosiddetti "dirigenti scolastici", figure mediocri e vendicative che rendono spesso invivibile il lavoro dei docenti. Hanno introdotto - ci ricordiamo l'ex ministro, l'iracondo omiciattolo - la possibilità di licenziamento. Ci trattengono ingiustamente e contro la normativa la ritenuta del 2,50% sull’80% della retribuzione. Ai docenti della scuola primaria e d'infanzia si aggiunge la trattenuta mensile dell’0,80% (anche 200 euro all’anno) sulle proprie retribuzioni a favore dell’ex Enam, ente che è stato soppresso. Sono altresì aumentati i carichi di lavoro non contemplati nel contratto nazionale e i genitori sempre più spesso usano lo strumento dell'avvocato per intimidirci e non permetterci un diritto fondamentale costituzionale, quello della libertà d'insegnamento. Ci hanno praticamente impedito di scegliere libri di testo ai passi con il tempo, congelandone per 5 anni la scelta. Potrei continuare, ce ne sarebbero ben altri di aspetti pertinenti ed esplicativi in merito alla questione.
Tutto ciò a fronte di un elemento chiaro e cogente: siamo l'unica possibilità per far uscire dalla crisi il nostro sistema in frantumi. Il premio Nobel per l'economia Paul Krugman afferma che per uscire dalla crisi è necessario assumere nuovi insegnanti ed investire nella scuola. A questo punto dobbiamo ribellarci, facciamo sentire il nostro peso intellettuale, cominciamo una rivoluzione culturale; abbiamo strumenti potenti da usare, possiamo comunicare direttamente con tantissimi genitori ed alunni per non far eleggere tutti quei politici che non si esprimano chiaramente per investimenti sostanziosi sulla scuola. Non è un problema di risorse, è un problema culturale, per le risorse economiche basterebbe tagliare profondamente nelle inutili spese militari che non servono a niente, se non a mantenere una pletora di persone e mezzi che  non portano nulla all'economia e alla crescita culturale del paese. Svegliamoci!